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Librerie storiche: patrimonio da salvaguardare

Una direttiva ministeriale tutela quei Luoghi della Cultura frequentati da intellettuali e studiosi che hanno saputo costruire l'identità dell'Italia tutta, non solo di poeti e scrittori: un vincolo di destinazione d'uso per evitare che logiche commerciali travolgano quei riferimenti diretti con l'arte e la letteratura  

libreria Umberto saba - Trieste

Sono considerate patrimonio culturale da salvaguardare per i diretti riferimenti con la storia politica e militare, la letteratura, l’arte e la Cultura del nostro Paese: sono le "librerie storiche" frequentate da intellettuali, poeti e studiosi da Umberto Saba a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, da Ungaretti a Sciascia, da Guttuso a Montanelli ad Eco e che una direttiva del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, permette di dichiarare di interesse culturale. E' stata infatti firmata una direttiva per tutelare le librerie di lunga tradizione e interesse storico esistenti sul territorio italiano. Tali strutture, qualora già non sottoposte al vincolo storico-artistico, entreranno in un’istruttoria e, ove idonee, saranno salvaguardate da vincolo di destinazione d'uso. Per tale censimento l’amministrazione coinvolgerà gli organi periferici del Mibact, le associazioni di categoria, gli operatori del settore e gli Enti locali.

 
“Questa direttiva rappresenta un primo passo per proteggere luoghi di grande valore culturale ed evitare che patrimoni che fanno parte della nostra identità siano messi a rischio da logiche solo commerciali" ha detto il Ministro.
 

Visualizza la direttiva emanata dal Ministro il 29 settembre 2014


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